domenica 26 maggio 2013

E' sera, il silenzio si fa spazio nell'atmosfera, il primo giorno è quasi concluso. Siamo arrivati con l'entusiasmo di un bambino che scarta il regalo di natale, emozionati di vivere un'esperienza di cui non sappiamo cosa ci aspetti. Il campo è quasi montato mancano alcune tende, finiture per i bagni, da montare gli impianti all'interno delle due sale per gli incontri e dibattiti e altri lavori. Vedere un campo vuoto fa strano, abituati alle emergenze; dove c'è sempre vita (specialmente agli inizi dell'evento); vive 24 ore e non dorme mai. Questa volta è diverso, è stato diverso anche il primo giorno dove gli incorpori, i lavori erano gli stessi di un campo, ma non avevano ne la frenesia, l'adrenalina, il caos, la confusione e concitazione dell'emergenza. Eravamo in pochi troppo grande per pochi, a poco a poco saremmo diventati più di mille e non avevo la minima idea cosa significasse vedere arrivare, vedere vivere al campo più di mille persone.

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