martedì 2 aprile 2013

Quante cose non vanno, non condivido. Una lotta continua con me stessa per far tacere i pensieri, che martellano la mente. Mi chiedo se posso essere compresa, se quando esprimo il mio pensiero, può essere capito, non chiedo che sia accettato, almeno compreso. Non mi vergogno di ciò che penso e dico, adesso sono più determinata e non mi spaventa essere di opinioni diverse, non a volte omologate alla vita, alla moda. Forte dei miei pensieri, principi e desideri, aspettative per quello che reputo giusto per me. Le scelte non sono mai per sempre, o meglio in alcuni casi, possono essere modificate o cambiate in base alla situazione, stato d'animo. Non credo nelle scelte radicali, se non in casi specifici. Adesso mi trovo ad aver scelto, per una situazione che non è ottimale, rinunciando a qualcosa, che per me è importante e che sarebbe una realizzazione di me. Scegliere di stare insieme ad una persona che deve chiudere con il suo passato non è facile, anzi tutt'altro. L'amore c'è, il rispetto, la stima, la condivisione di un progetto d'insieme e insieme, in un cammino comune. Ma qualcosa ci divide, scegliere di non avere un figlio non è cosa semplice, non ci penso vivo alla giornata, sperando che domani sia migliore e che la possibilità ci possa essere per me, di diventare più donna, di avere tutte quelle emozioni che solo una madre può capire e conoscere, avere una parte di te che vive un'altro essere umano, un cammino tortuoso e faticoso crescere un figlio. Non posso avere un figlio perchè non ci sono possibilità economiche, perchè non è ancora divorziato. A mio/a figlia/o voglio dare la normalità di una famiglia e non difettata da un passato che fatica a chiudersi, per volere di una donna che non ha più niente a che fare con il presente, ma per vendetta e per cattiveria continua a mettere i bastoni tra le ruote a lasciare che tutto sia, tanto è solo colpa del marito (lei è vittima) ad aver cresciuto due figlie completamente prive di opinioni personali e obbiettive, facile metterle contro il padre, lavorando in modo subdolo. Vivendo nella più profonda ingnoranza del non voler capire e conoscere, facendo la vittima e sputando veleno e sentenze senza cognizione di causa. Gelosa ed attacata ad un passato che non è più, di un amore che non è più e forse non è mai stato amore, nato e coltivato con presupposti sbagliati. Forse non sai neanche cosa significhi amore.... Bene per questo problema che non è il mio problema, ma me ne sono fatta carico perchè amo il mio compagno, ho messo da parte una parte della mia vita che poteva essere. Il fardello da portare è molto pesante, ma sono fiera perchè ho piena coscienza e perchè chi deve sapere sa cosa io penso e ho scelto. Forse non è la vita che meritavo, forse non è giusto, ma oggi è questa la scelta dettata da varie circostanze, faccio fatica a conviverci, ma lotto.
Non sono più una ragazzina, sono cresciuta, quanto sono cambiata e quanto sono rimasta io, non so è un connubio molto ben omogeneo. Una parte di vita l'ho vissuta, non so quanta ne rimarrà ma so cosa vorrei e potrei fare, vado avanti pensando che domani potrebbe aprirsi quella porta che per il momento è chiusa.

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