domenica 4 maggio 2008

Festività, ponti, milioni di persone che si spostano ed invadono la costa. Oggi pomeriggio alle 17 in costa non c'era più nessuno, rientrati tutti a casa, m' immagino milioni di persone ferme in fila che aspettano di tornare a casa.
Le spiagge, che fino a pochi giorni fa erano vuote adesso sono gremite di persone, si spogliano e sono senza abbronzatura, c'è chi si spalma la protezione, chi no; ognuno di loro ha un proprio rito per spogliarsi, stendere il telo, c'è chi porta un libro, chi l'I-pod, chi gioca a pallone, chi si stende a pelle di leone e si fa delle profonde dormite. Fatto sta che all'ora di rientro tutte queste persone non sono più pallide, ma rosse come dei pomodori, soddisfatti della giornata e convinti che a tanto rossore di pelle corrisponda un'abbronzatura tipo africano. Anzi forse ci si abbronza meno. Non vorrei essere in loro perchè molti di loro stanotte non dormiranno, la pelle tirerà, brucierà, faranno male le spalle e non riuscriranno a dormire un sonno tranquillo. E domani li aspetterà la solita settimana di lavoro, in una città, piena di smog, dove il sole è pallido quando va bene, chiusi in ufficio che è illuminato solo dalla luce artificiale e forse una giornata sul mare vale molto.

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