mercoledì 16 gennaio 2008

Le giornate uggiose non finiscono più, meno male ci sono le risate che rischiarano le giornate. In questi giorni e la mia amica B. ci siamo date alle tradizioni locali ed abbiamo iniziato dal vocabolario del viareggino e leggendo le nostre poche parole dialettali mi rendo conto di quanto siano buffe. Ora la gioventù di oggi non conosce più certi termini o come me li conosce ma non li usa più.
Ecco alcuni esempi:

BALLOCCIORI
Castagne cotte nella pentola, lessate con la buccia, che si oppongono alle mondine.
Si dice anche di persona tonta.

BUO/BUA
Buco, buca. Con aspirazione toscana.
Estensioni: Anda’ a buo ceo! (andare al buio), Adda buo di ‘ulo! (guarda che fortuna), Buo spanato (Gay), A buo punzone (alla peorina).
BURBIGLIONE
Grossa vespa, scarafaggio schifoso che vive nelle case umide.
E ci facevi il mesci e il burbiglione…
Ora non voglio pubbliccare tutto, leggerle non rende come se fossero dette ma chi ha un idea del toscano non fiorentino ma toscano lato mare sa com'è la cadenza.
La ricerca non si ferma qua ho scoperto un libro sugli aneddoti e altre cose della nostra tradizione e vorrò essere sicuramente preparata.
"Tanto per esse chiari si respira aria di casa mia."

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