giovedì 21 giugno 2007

Una cosa a cui terrei è poter scrivere il mio blog anche in altre lingue, quanto potrei spaziare di più nel mondo. E' gia già dura per me scrivere in italiano, figuriamoci, ma una cosa mi sono ripromessa che dovrò almeno riprendere il mio inglese. Pensare che ero tanto brava ma da quando ho smesso di lavorare nel campo turistico le mie conversazioni in inglese sono pressochè finite e come si sa la pratica conta più della teoria. Nè è la riprova il mio compagno, adesso lavora all'estero dove si parla francese. Ebbene lui che non ha mai studiato francese a quasi quattro mesi distanza sta imparando la lingua, ogni tanto provo a parlare con lui in lingua e lui riesce a rispondermi. Miracolo o no, credo che la pratica aiuti tantissimo.
Eh si il mio amore lavora all'estero e se da una parte sono felice per lui perchè sta realizzando il suo sogno, dall'altra sono contrariata perchè la nostra vita è contornata da altre scelte. Prima di tutto la scelta di vedersi poco, di vivere per così dire separati anche se ogni tre settimane (l'ultima volta sono passati 34 giorni e si è fermato solo 4 gg) ritorna a casa comunque viviamo due vite diverse (anche se abbiamo tante cose da dirci). Alle cene con gli amici sono sola, tutti mi chiedono di lui (anche se non voglio pensare, gli altri alimentano i pensieri), lo shopping da sola oppure supplichi qualche tua amica di farti compagnia, ma non è come essere con lui. Seconda cosa avere rinviato la possibilità di fare un figlio, di costruire casa insieme, di progettare le vacanze. Non voglio lamentarmi assolutamente, sono fortunata, ma vivere lontani non è facile, specialmtente per me. Anche quando torna a casa, lavora quindi non possiamo per così dire recuperare un pò di tempo. Il lavoro prima di tutto, ma a quale prezzo? Si per un futuro, ma in un mondo precario, vale la pena sacrificare i sentimenti, la famiglia? A volte ho tanta paura di rimanere per così dire "con un pugno di mosche".

Nessun commento: