mercoledì 10 gennaio 2007

Cara Atipica,
rispondo al tuo blog in quanto sono già due volte che cerco di commentare ma non riesco, quando il server is out of order or busy o sono imbranata io e non me ne accorgo.
Volevo rispondere al tuo ultimo post.
Prima di tutto solo in parte sono riuscita ad ascoltare la tua intervista, in compenso mi sono ascoltata le riflessioni del prof. Pani o similare (se non ricordo male).
Seconda cosa mi hai fatto venire in mente.... che io ho preso coscienza di me molto presto (uf allora sono vecchia!!!!) avevo solo 15 anni. Mi spiego: ho fatto l'ist. prof.le per il turismo come accompagnatrice turistica, quindi non solo dovevamo preparare per iscritto gli itinerari sia in pullman che a piedi, ma.... facevamo veramente le simulazioni e quindi veramente gli itinerari, in pullman con il microfono e a piedi con il microfono portatile...... poi se ci metti che lo facevamo anche tradotto in lingua straniera ( erano tre!) pensa quante volte mi sono sentita, anche perchè a casa mi registravo per imparare a correggermi. Non sai che strazio perchè la percezione che ho di me è che non mi piaccio e che se potessi mi riprenderei ogni attimo perchè sbaglio tutto (soffro di una fobia chiamata ipercriticità verso se stessi).
Non contenta di questo mi sono dilettata anche a far parte di un gruppo teatrale dove io facevo la ballerina. Ogni anno veniva organizzato uno spettacolo un musical c'era chi recitava, chi cantava e chi ballava. Ad ogni spettacolo straziavo mio padre affinchè venisse armato di cinepresa e riprendesse l'intero spettacolo. Ma quando mi rivedevo, goffa, imbranata, e che sbagliava i passi uh che rabbia, dovevo essere perfetta! e non lo ero!
Insomma ho preso coscienza di me e so che non sono perfetta, che è meraviglioso avere la possibilità di rivedersi, almeno abbiamo un'altro punto di vista, ma non è vero che è come ci vedono gli altri, ognuno di noi ha una propria percezione, potrebbero vederci così.
Goditi comunque il tuo entusiasmo non voglio sicuramente essere negativa, quanto siamo fortunate abbiamo una marcia in più!

1 commento:

Atipica ha detto...

il punto è proprio che io mi vedo sempre come un'ameba. In quell'intervista mi sentivo un po' scemotta, ma meno ameba di quanto avrei creduto ecco. Anche perchè quando il tizio della radio mi ha chiamato per intervistarmi mi tremavano le mani, la voce e pure i baffi.Quindi credevo di aver balbettato, bofonchiato, detto cose insulse. In generale ho pochissima coscienza di me e sono vittima dell'immagine negativa di idiota che mi sono cucita addosso. Non riesco spesso a fare le cose che vorrei perchè una vocina mi dice: sembri un'idiota e tutti penseranno che sei scema. Ecco, quello che volevo dire è che a volte vedersi da fuori aiuta a mitigare l'immagine di se stessi, particolarmente negativa, che si ha. Purtroppo, almeno nel mio caso, l'euforia finisce presto e si torna a considerarsi semideficienti.